Charles Baudelaire : clicca per leggere tutte le frasi di questo autore
Chi beve solo acqua ha un segreto da nascondere.
Chi beve solo acqua ha un segreto da nascondere.
Sapeva che l'inverno era finito quando sentiva il rumore dell'acqua. La neve, durante l'inverno, aveva ricoperto il villaggio; i tetti delle case e i prati erano tutti bianchi. Il ghiaccio aveva formato stalattiti sul bordo dei tetti. Poi il sole iniziava a scottare, la neve si scioglieva e l'acqua colava goccia a goccia dai davanzali, da ogni trave, dai rami degli alberi, e tutte le gocce si riunivano e formavano rivoli, i rivoli si gettavano nei ruscelli, mentre l'acqua scendeva gioiosamente per le strade del villaggio. / (Stella errante )
Per aver successo bisogna aggiungere acqua al proprio vino, finché non c'è più vino. (da Diario)
Risparmiate l'acqua, fate la doccia con un amico.
E come chi, tuffandosi nell'acqua fredda, s'è sforzato di convincersi che il piacere di tuffarsi sia tutto in quell'impressione di gelo, e poi nuotando ritrova dentro di sé il calore e insieme il senso di quanto fredda e ostile è l'acqua, così Amerigo dopo tutte le operazioni mentali per trasformare dentro di sé lo squallore della sezione elettorale in un valore prezioso, era tornato a riconoscere che la prima impressione -di estraneità e freddezza di quell'ambiente- era la giusta. / (La giornata di uno scrutatore)
Falsetto / Esterina, i vent'anni ti minacciano, / grigiorosea nube / che a poco a poco in sé ti chiude. / Ciò intendi e non paventi. / Sommersa ti vedremo / nella fumea che il vento / lacera o addensa, violento. / Poi dal fiotto di cenere uscirai / adusta più che mai, / proteso a un'avventura più lontana / l'intento viso che assembra / l'arciera Diana. / Salgono i venti autunni, / t'avviluppano andate primavere; / ecco per te rintocca / un presagio nell'elisie sfere. / Un suono non ti renda / qual d'incrinata brocca / percossa!; io prego sia / per te concerto ineffabile / di sonagliere. / / La dubbia dimane non t'impaura. / Leggiadra ti distendi / sullo scoglio lucente di sale / e al sole bruci le membra. / Ricordi la lucertola / ferma sul masso brullo; / te insidia giovinezza, / quella il lacciòlo d'erba del fanciullo. / L'acqua' è la forza che ti tempra, / nell'acqua ti ritrovi e ti rinnovi: / noi ti pensiamo come un'alga, un ciottolo / come un'equorea creatura / che la salsedine non intacca / ma torna al lito più pura. / / Hai ben ragione tu! / Non turbare / di ubbie il sorridente presente. / La tua gaiezza impegna già il futuro / ed un crollar di spalle / dirocca i fortilizî / del tuo domani oscuro. / T'alzi e t'avanzi sul ponticello / esiguo, sopra il gorgo che stride: / il tuo profilo s'incide / contro uno sfondo di perla. / Esiti a sommo del tremulo asse, / poi ridi, e come spiccata da un vento / t'abbatti fra le braccia / del tuo divino amico che t'afferra. / / Ti guardiamo noi, della razza / di chi rimane a terra. / / / (Ossi di seppia)